sabato 30 aprile 2011

La fotografia in bianco e nero

Per avere una foto di "successo" è fondamentale sorprendere colui che la guarda e con una fotografia in bianco e nero, già di per sè "anomala" per la sua mancanza di colori, è necessario attirare l'attenzione di chi osserva in altre direzioni. Una foto in bianco e nero vive di forme e di linee, di sfumature e di contrasti, diventa facile perciò capire come una corretta composizione è il punto fondamentale di questo genere di fotografia.

Un buon fotografo deve ricordare che nella realtà colori molto contrastanti tra loro non sempre si traducono in contrasti altrettanto accesi nella fotofrafia in b\n.



Una regola già preziosa nella fotografia, ma che diventa fondamentale per la fotografia b/n, è quella chiamata "regola dei terzi". Secondo questa regola, l'immagine va idealmente suddivisa in due linee orizzontali e due verticali in modo da ottenere 9 quadrati uguali tra loro (risulta comodo usare la divisione già presente in quasi tutte le macchine reflex e non), dove il soggetto va posizionato in uno dei quattro punti (chiamati punti di forza) in cui queste linee immaginarie si incrociano. Questi punti di forza non sono altro che i punti in cui l'occhio umano tende a concentrare l'attenzione, ecco perchè sarebbe utile centrare il soggetto fondamentale della nostra foto in uno di questi punti donando così un aspetto più armonioso all'intera scena.

Altro elemento cardine è la valutazione del contrasto; infatti se in una foto prevalgono i toni scuri, si dovrebbero riservare i toni chiari al soggetto e viceversa. Certo non sempre è possibile avere il contrasto giusto tra soggetto principale e il resto della foto, ma come regola generale è giusto ricordare come l'occhio umano tenda a soffermarsi sopratutto sui toni più chiari e quindi è utile comportarsi di conseguenza.

Le forme e le linee sono un altro aspetto da tenere in considerazione nel b/n più che nel colore. Basti pensare che ad esempio le forme circolari (come ad esempio una roccia o uno specchio d'acqua) evochino al nostro cervello un senso di serenità e portano lo spettatore ad avvicinare la foto per studiarne di più i dettagli. Le forme quadrate trasmettono stabilità mentre quelle rettangolari sono quelle meno appariscenti. Nel triangolo invece l'occhio umano tende a seguirne i contorni (basti pensare ad esempio a una montagna), sarebbe quindi utile ad esempio fotografare una nuvola che spezzi questo "triangolo" in modo da far ricadere l'attenzione di nuovo all'interno della foto.

Le linee invece fondamentalmente si possono suddividere in verticali, orrizzontali e diagonali. Le prime risultano efficaci quando l'inquadratura segue questa disposizione trasmettendo vicinanza, spazi stretti e idea di altezza. Quelle orrizzontali invece al contario delle verticali, trasmettono un senso di stabilità, tranquillità e distanza, mentre quelle diagonali suggeriscono dinamicità, tensione e instabilità. In tutti i casi comunque le linee sono fondamentali per trasmettere il senso di profondità nello spettatore.

Nella fotografia b\n bisogna fare attenzione all'esposizione, infatti in immagini dominate dal bianco o dal nero è facile cadere in errore in quanto gli esposimetri tendono a fornire dati sbagliati. Bisognerebbe perciò di buona norma aumentare di uno stop l'esposizione in scene dominate dal bianco, al contrario sottoesporre in scene dominate dal nero. In caso contario al posto del bianco e del nero si otterrebbero solamente dei grigi medi.

Tradizionalmente i soggetti che si prestano di più per questo tipo di fotografia sono i paesaggi. Ansel Adams, uno dei maestri della fotografia del '900 ha mostrato al mondo intero come con il bianco e nero si potesse rendere con efficacia la maestosità della natura (qui sotto alcune sue foto).



Dalle opere di Adams si può trarre un importante insegnamento: per non ottenere un'immagine piatta è fondamentale estendere al massimo la gamma di tonalità tra il bianco e il nero abbinata ad un'altrettanto estesa profondità di campo.
Anche i ritratti possono però trarre vantaggi grazie al bianco e al nero che in questo caso tendono a nascondere qualche piccolo difetto o imperfezione della pelle, così come però possono aiutare a marcare alcuni tratti come le rughe a seconda di quello che si vuole ottenere.



In definitiva si può dire che la fotografia in bianco e nero è un potente mezzo espressivo in grado di concentrare l’attenzione non sui colori, ma sui contenuti (composizione, forme, volumi) dell’immagine. Come disse il noto fotografo Feininger, famoso per le sue foto in bianco e nero di Manhattan: “Per decidere se un determinato soggetto debba essere fotografato in bianco e nero o a colori, l’elemento fondamentale è la scelta tra una resa astratta e una realistica. Quale delle due forme è più adatta a porre in risalto le caratteristiche del soggetto? Quale eserciterà l’effetto più intenso su chi guarderà la fotografia? Quale darà un’immagine migliore?”

2 commenti:

  1. Purtroppo è proprio la fotografia in bianco e nero che è il vero tallone d'achille delle macchine digitali (indipendentemente dalla macchina fotografica usata)
    Siamo ancora lontani anni luce dalla qualità offerta dai vecchi rullini.
    Ancora adesso chi *DEVE* Fotografare in bianco e nero utilizza una vecchia analogica con rullini B/N.
    In ogni caso se ci si vuole cimentare nella fotografia in bianco e nero con le nuove digitali (reflex o compatte che siano) bisogna assolutamente evitare di fotografare in bianco e nero direttamente in camera, perchè i risultati saranno pietosi.Per ottenere un risultato abbastanza decente bisogna fotografare a colori e poi successivamente trasformare la foto in bianco e nero utilizzando un programma di fotoritocco.

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  2. Anche io utilizzo prima la foto a colori e poi il bianco e nero, ma lo utilizzo pochissimo proprio perchè non viene mai come lo vorrei io ;) Un bacino e buona domenica e grazie per le info !!!

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